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 Alberto Ponis


È la Costa Paradiso, località situata nel nord della Sardegna, il luogo da dove partire per comprendere l’architettura di Alberto Ponis. Sono gli anni ‘60 e il giovane architetto, dopo importanti collaborazioni all’interno del movimento londinese modernista, decide di partecipare alla progettazione di una villa a Palau. E’ questo il momento di svolta  da cui parte l’idea di aprire lo studio in Sardegna e dedicarsi totalmente al settore delle ville per vacanze.




Parliamo di quasi duecento abitazioni disegnate in perfetto dialogo col territorio circostante, caratterizzato da rocce millenarie e scogliere granitiche. Sono proprio queste ultime che rappresentano una costante nel lavoro di Ponis, una inesauribile fonte di ispirazione.

“Se un terreno è attraversato dal 50% di rocce varie e dall’altra metà pulita, sicuramente la maggior parte dei miei colleghi metterebbe la casa nella parte pulita, per non avere impicci  [...] io vado a mettermi parzialmente sulla parte rocciosa senza toccarle, mettendomici sopra, ma senza demolirle, ma al massimo incorporandole e inglobandole nei muri, come se cercassi una specie di parentela, un specie di attestato di vecchia appartenenza al posto [...]. La casa si aggrappa alle rocce, diventano elemento di appoggio e parte di essa”. [...] “è come la pelle rugosa di un animale preistorico e questo si sente”.



Sono queste le parole usate da Ponis nella video intervista fatta da Corrado Cattinari, The Right Rock, dove dalla sua casa-studio racconta il suo moderno punto di vista e rapporto col paesaggio.
L’approccio architettonico rispettoso dello spirito e della cultura del luogo, deriva certamente da una profonda conoscenza del territorio, nei suoi elementi topografici e morfologici. Ponis racconta che intraprende il suo studio visitando l’isola come se fosse un nuovo e sconosciuto continente, fotografando le campagne, case e caratteristici paesi. La sua attenzione si concentra sulle strutture tipiche di allevamento - lo Stazzo - dove per secoli si è svolta la vita agreste degli abitanti del nord Sardegna.
Tale processo viene egregiamente raccontato nell’opera The Inhabited Pathway, The Built Work of Alberto Ponis in Sardinia, edizione Park Books, una  monografia che regala al lettore un coinvolgente viaggio nella sua vita, formazione e filosofia. Attraverso una perfetta sintesi, la monografia documenta le migliori opere realizzate nell’isola dal 1965 e il 1998: otto ville sapientemente narrate tra fotografie dell’epoca e i progetti originali.