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 Museo Guiso

Le incantevoli collezioni dell'esteta e mecenate sardo che conquistarono i più grandi artisti del suo tempo.


Orosei, pittoresco borgo medievale di poco più di 7000 anime, è situato nell'antica subregione delle Baronie sulla costa orientale della Sardegna. Nel 1388 la Corona di Aragona sigla la pace con il Giudicato di Arborea e la famiglia Guiso si impone tra la nobiltà locale, garantendo al proprio casato il controllo del territorio. È da questa antica stirpe che nel 1924 nasce una delle figure più interessanti del Novecento sardo: Don Giovanni "Nanni" Guiso.


Paragonabile a quella dei Fortuny, la storia di Guiso si intreccia con alcune tra le più importanti personalità del tempo e il suo contributo all'arte, con la costituzione delle sue imponenti collezioni e dei suoi archivi, lascia per sempre il segno non solo sull'eredità culturale di Orosei ma anche dell’intera nazione.

Cresciuto in una nobile famiglia dal raffinato gusto per l’arte, il teatro, la moda e l'antiquariato, Guiso lascia l’isola per frequentare i salotti di Parigi, dove ha contatti con André Pieyre de Mandiargues ed i Surrealisti, poi per stabilire la sua residenza a Siena nella celebre Villa L'Apparita. Progettata nel Cinquecento da Baldassarre Peruzzi e impreziosita da uno dei giardini più importanti di Pietro Porcinai la villa diventa luogo di memorabili incontri e vivaci conversazioni. Qui il mecenate sardo ospiterà molte delle personalità più importanti del Novecento: Ezra Pound, Eugenio Montale, Italo Calvino, Mario Luzi; registi quali Franco Zeffirelli e Roman Polanski, artisti come Pablo Picasso, Salvador Dalì, Henry Moore, Mick Jagger, Cecil Beaton ed Emilio Pucci. 


L’amore per la città di Siena tuttavia non fa mai venire meno lo stretto legame con la sua città natale. Tante sono le generose azioni compiute in favore di Orosei: una di queste è la donazione della più importante collezioni di teatri in miniatura d’Europa, oggi conservata nello splendido Museo a lui intitolato, che raccoglie preziosi esemplari risalenti fino al diciottesimo secolo.

L'imponente collezione di palcoscenici in miniatura comprende rarissimi pezzi della Scuola Veneziana, Francese, Fiorentina ai quali si sommano diversi teatri provenienti dalla Germania. Tra questi un esemplare in particolare è caratterizzato dall’allestimento del salotto di Manon Lescaut con poltrone di seta, argenti di Tiffany, porcellane cinesi, una stufa in ceramica, le cornici intagliate a mano dagli artigiani della Bottega Bartolozzi e Maioli di Firenze, il proscenio decorato con una preziosa guarnizione in pastiglia dorata ottocentesca.








Il museo è allestito in un elegante palazzo seicentesco ristrutturato da Vittorio Gregotti dove in ogni angolo si respira un’aria d'altri tempi, in particolare nei suggestivi chiostro e corte interna dal rigoglioso giardino mediterraneo. Al suo interno oltre l’esposizione di teatri in miniatura è possibile visitare la galleria del costume con pezzi di Dior (da cui si servivano la madre la baronessa Concetta Guiso Satta e la nonna Donna Antonietta), dell’atelier parigino Soeurs Callot, 

vero tempio dell’Haute Couture in epoca Liberty


(citato da Marcel Proust, presso il quale si formano artiste come Madeleine Vionnet),

costumi teatrali indossati da Rudolf Nureyev, modelli storici di Valentino, Gigliola Curiel, Capucci, Versace e Patou. E' inoltre possibile visionare diverse opere d'arte come dipinti del diciassettesimo secolo e mobili di antiquariato di pregio, una collezione di disegni e incisioni della Scuola Romana, un fondo archivistico con libri e codici con datazione a partire dal 1500 sino ai giorni nostri.

Ogni elemento del museo rimanda alla figura carismatica del suo fondatore, i quali sforzi notevoli intrapresi per portare ad Orosei eventi culturali di rilevanza mondiale come le mostre su Man Ray, Marcel Duchamp, il Blaue Reiter e le esposizioni con opere di Rodin, Giacometti, Picasso tra gli altri,  lo rendono uno gli uomini di cultura più importanti nella storia della sua città.



Attualmente il Museo è affidato alla Pro Loco di Orosei e ci auguriamo che insieme al Centro Culturale l’Ormeggio e il Centro Studi Guiso possa dare inizio a una nuova stagione di successi ed iniziative su scala nazionale ed internazionale.

Testo: Madel Nieddu